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“bd 2011” un simbolo per la giovane democrazia

 

Il miracolo di ciò che sta avvenendo è anche merito dei cittadini: hanno capito al meglio lo spirito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unita d’Italia.

È per sottolineare lo spirito di unità che i cittadini di Torino, e non, hanno deciso di partecipare attivamente alla condivisone di quei valori propri del nostro Paese. È importante essere consapevoli del proprio impegno e della propria storia: il passato è vivo e ci insegna come procedere nella costruzione di un futuro migliore per noi e per gli altri.

Così Gustavo Zagrebelsky ci introduce ai simboli della politica, facendoci notare come il nostro mondo e il nostro modo di vivere sia carico di significati intrinsechi – per noi scontati – ma che vanno analizzati comunque con occhio critico.

 

I simboli sono ovunque, la Costituzione e le istituzioni stesse sono simboli, simboli politici: simboli che trascendono il singolo, nessuno se ne può appropriare, quindi non appartengono a nessuno in particolare, quindi appartengono a tutti. Mancare di rispetto ad un simbolo vuol dire influenzare negativamente tutta la società, soprattutto se a farlo sono personaggi da prima pagina. Tanto più sono onorate le istituzioni e le leggi ogni giorno da ognuno di noi, tanto più lo saranno nel futuro; tanto più saranno disprezzate e violate, tanto più disdicevoli saranno le conseguenze.

È quindi necessario considerare il ruolo attivo e di primaria importanza dei simboli e ricordarsi di non farli diventare gli schiavi del potere politico ed economico. Concederli ad un uso inappropriato porta inevitabilmente al totalitarismo e ad un popolo indottrinato e privo di valori; la personificazione del simbolo porta le persone ad affidarsi ad un solo individuo e, di conseguenza, all’annullamento di se stessi e della società democratica e repubblicana.

A seguire è stato inaugurato l’Alambicco, installazione di Acmos realizzata per Biennale Democrazia. Un’opera simbolica che testimonia il percorso di riflessione sui principi democratici che gli studenti hanno affrontato nell’ultimo anno.

Alla presenza dei 400 studenti coinvolti nel Campus di Biennale Democrazia, il Teatro Regio è stato illuminato da cento lanterne, simbolo dei valori e degli ideali democratici irrinunciabili, da cui discendono i comportamenti che generano le buone pratiche quotidiane. Il nostro Alambicco distilla la partecipazione e le idee in un concentrato di Diritti, Eguaglianza, Rappresentanza. Questo è il Succo della Democrazia, frutto d’un processo sociale complesso, che trova nell’acqua il suo simbolo naturale.


Teniamoci i nostri simboli, alimentiamo lo spirito pubblico.

Questo è il compito di Biennale Democrazia.” [G. Z.]