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Hessel ai giovani: reagite per costruire insieme un futuro di libertà e giustizia

 

Sono le parole di Stephane Hessel ad aprire l’assemblea di chiusura del Campus di Biennale Democrazia:

Non basta indignarsi, bisogna cercare insieme di costruire libertà e giustizia. L’impegno dei singoli non è sufficiente. Bisogna unirsi per chiedere giustizia. L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è un momento stupendo per ritrovarsi. Democrazia, in greco, vuol dire demos, cioè persone che vorrebbero il potere e crazia, cioè il potere. I poveri dovrebbero poter essere rappresentanti dignitosamente. Questo, oggi, accade in pochissime democrazie”. L’autore di “Indignatevi”, da sempre in prima linea, scuote le coscienze dei giovani, scatena in loro la voglia di reagire di incidere per generare il cambiamento.

E’ stato poi Andrea Sacco, presidente di Acmos, a continuare l’assemblea: “Questi giorni ci hanno dimostrato la forza del noi. La democrazia è l’unica forma capace di scommettere sulle persone e, proprio grazie all’incontro, possiamo cambiare idee, percorsi, progetti”.

 

I giorni del Campus sono stati caratterizzati dalla riflessione sulla Democrazia. Ma è stata l’attualità ad irrompere nel ragionamento che ha coinvolto i 400 giovani. L’assassinio di Vittorio Arrigoni, compagno di strada di Acmos, ha lasciato ai giovani un messaggio indelebile. Quel “Restiamo Umani”, con cui Vittorio concludeva ogni suo scritto da Gaza, è il regalo più bello che potesse lasciarci. Vittorio Arrigoni, un partigiano dei nostri giorni, declina questa frase al plurale, sinonimo della necessità di agire insieme, restando umani, di fronte a tutto e nonostante tutto.

E poi la sentenza pronunciata dal Tribunale di Torino sulla Tragedia della Thyssenkrupp. Condanne pesanti che dimostrano un cambio netto di registro nella concezione delle morti sul lavoro: non più morti bianche, ma omicidi causati da chi non ha pensato alla sicurezza sacrificando di conseguenza la dignità umana sul posto di lavoro.

Altro spunto dettato dalla quotidianità è stato quello relativo alla tragedia dei migranti: a chiunque fugge dalla propria terra, perché senza scelta, la politica ha il dovere di dare un’alternativa, una condizione migliore per avere un futuro migliore.

Gli studenti del Campus si sono poi alternati al microfono, reagendo agli stimoli. In molti hanno spiegato al pubblico in cosa credono: nella Costituzione, nei sogni che ci danno la forza di scegliere, in una Repubblica Democratica fondata sul lavoro.